6.3.10

COMMENTO I CHICCHI DI CAFFE'

 e identifico me stesso in uno degli archetipi proposti

Il racconto comincia con una frase che mi rimanda ad una situazione molto concreta: "Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita".
Ecco, il racconto inizia con una lamentela: una figlia che si lamenta perchè vive un momento difficile della sua vita e il padre, forse stanco, le pone davanti tre oggetti concreti che si "trasformano" in modi diversi affrontando una situazione difficile.
Mi piace pensare innanzitutto a tutte le lamentele che come figlia dico ai genotori: mi lamento per i troppi compiti, mi lamento perchè vorrei avere più tempo libero, mi lamento per il tempo, mi lamento perchè non mi vanno alcuni comportamenti di miei coetanei, mi lamento per le ingiustizie, mi lamento perchè per ottenere risultati nei vari ambiti bisogna far fatica e sacrificare momenti di svago e divertimento.
I miei genitori, come il padre saggio della storia, cercano di trasformare le lamentele in qualcosa di costruttivo e positivo: quando le cose si mettono al peggio non bisogna lamentarsi, lasciarsi vincere ma far sì che le cose migliorino non solo per noi stessi ma anche per chi ci sta vicino.
Bisogna trovare la forza e forse anche un pizzico di umorismo per riuscire a diventare il grano di caffè della storia.
Certamente condivido questo atteggiamento ma non è sempre facile: non è facile quando un amico ti tradisce, quando vedi accanto a te persone che stanno male e non puoi fare niente, quando le difficoltà da superare sembrano insormontabili.
Non mi identifico nel chicco di caffè ma riesco a percepirne il significato perchè conosco persone che ne sprigionano l'aroma .
Chissà, non mi dispiacerebbe un giorno essere anch'io questo aroma.
ANNA NESSI

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