6.6.11

Esami

Come sapete ci stiamo preparando per gli esami, quindi non abbiamo molto tempo per dedicarci all'arricchimento del bolg.
L'anno prossimo pensavamo di affidare il sito alla futura classe 1A della nostra scuola, ma c'è un sondaggio al proposito al quale vi invitiamo partecipare.
Io personalmente continuerò a lavorare sul blog con gli elaborati delle scuole superiori, se avrò il tempo necessario.

Intanto voglio ringraziare ancora chi ha collaborato e chi ci ha letto in questi fantastici anni.

Cordialmente,


Francesco Cavalleri

3.6.11

Il vento di Santiago



Dopo la lettura del romanzo Il vento di Santiago, di Paola Zannoner, ci siamo confrontati nella consueta sfida contro la classe 3A di San Fermo.
Ovviamente abbiamo ancora vinto (9 a 2) anche se siamo stati penalizzati.
Adesso siamo i campioni dell'Istituto Comprensivo Como Prestino-Breccia-San Fermo.
Era l'ultima gara...






23.5.11

La situazione della lingua italiana

Oggi la lingua italiana si è evoluta diversamente da come si aspettavano gli intellettuali dell'epoca manzoniana: infatti capita spesso che le regole grammaticali si adeguino alla lingua parlata, e che nascano molti nuovi neologismi impuri.
Queste situazioni cercano di essere salvaguardate dall'Accademia della Crusca, che fa degli studi per stabilire ciò che è originariamente corretto. Le forme che stanno sparendo come i congiuntivi e i superlativi più complessi sono ormai soppiantati da forme orali più semplici.
Le capacità lessicali sono sempre meno ampie fra la popolazione non letterata, e molte parole ed espressioni dialettali si stanno inserendo nell'italiano standard.
La nostra lingua nazionale rimane fra le più belle (e difficili) al mondo anche perché ha permesso l'unità d'Italia linguistica su tutto il nostro territorio.


Francesco Cavalleri

18.5.11

Pour préparer l’oral de l’Esame di Stato di Primo Ciclo

MES PROJETS

Le lycée que je vais fréquenter

Le cours d’études qui m’attends si je veux être…

La ou les profession/s que j’aimerais faire

Un jeu : nomme trois parmi les métiers les plus utiles et trois parmi les moins utiles du monde ?




LES VACANCES

Les périodes de vacances pendant l’année scolaire en Italie


Où on peut aller et quels types de logement on peut choisir

Les avantages des vacances

Les vacances de mes rêves: où et avec qui

Une journée typique de mes vacances d’été



MES COPAINS




Qui ils sont
Leur caractère

Leur aspect et comment ils s’habillent

Où et quand je me rencontre avec eux

Ce qu’on fait quand on est ensemble

Pourquoi je les aime

Pourquoi ils m’aiment



Pubblicato da Lorenzo Butti e Lorenzo Vendramin

11.5.11

Cartaceo per l'esame di Educazione Ambientale

Nel terzo anno della scuola secondaria superiore, nella materia dell'educazione ambientale ci siamo occupati del fenomeno della globalizzazione. Abbiamo cioè analizzato tutti gli aspetti che sono stati modificati o sono nati con l'avvento della globalizzazione.
Nella mia classificazione ho diviso questi argomenti in cambiamenti sociali e cambiamenti naturali.
I cambiamenti sociali sono iniziati con la Rivoluzione industriale e sono proseguiti fino alla mondializzazione, che ha portato moltissimi aspetti positivi come il cosmopolitismo, l'intercultura e una ricchezza più diffusa (nei paesi ricchi), ma ha anche originato nell'uomo una mentalità lucrosa che non prevede il rispetto della dignità umana. Si sono così originati il razzismo, lo sfruttamento, la corruzione e il danno ambientale, che sono tutti fenomeni più o meno recenti della società odierna; ad esempio il trattamento indifferenziato di rifiuti pericolosi e rifiuti normali, senza considerare la possibilità del riciclo.
I cambiamenti naturali sono in gran parte causati dall'uomo e da sbagliata gestione delle calamità naturali: così a uragani, maremoti, eruzioni vulcaniche, cicloni e terremoti seguono disastri chimici, perdite di petrolio, disastri nucleari che danneggiano l'ambiente ma soprattutto distruggono moltissime vite umane.
I cambiamenti naturali di cui sentiamo più spesso parlare sono il buco nell'ozono, le piogge acide e l'effetto serra, per i quali molto spesso ci si
preoccupa notevolmente.
Ci sono anche fenomeni dove sono coinvolti sia cambiamenti sociali che cambiamenti naturali: essendo le risorse non rinnovabili per definizione finite*, ed aumentando con i cambiamenti sociali la sete di ricchezza dell'uomo e la sua ignoranza riguardo ai problemi ambientali, si arriva ben presto ad esaurire l'energia disponibile, o ad utilizzarne più di quanta se ne produce.
Bisogna quindi guardare al futuro: molte persone individuano nel nucleare la soluzione più efficace, mentre per altri bisognerebbe utilizzare le fonti di energia rinnovabili.
La mia posizione precedentemente favorevole al nucleare si è leggermente modificata dopo quanto successo in Giappone, ma vedo ancora molte difficoltà sullo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili.
Penso che in futuro tutto ciò che ho imparato quest'anno in educazione ambientale mi sarà molto utile, perché mi ha insegnato ad avere una visione critica ed oggettiva della realtà, in modo da essere sollecitato ad esprimere sempre il mio parere personale.
Gli ambiti che ho approfondito maggiormente, come i disastri naturali,
le catastrofi ambientali, i problemi della società e la classificazione dei rifiuti, sono tutti conoscenze in più che posso esporre all'esame.
In conclusione, l'educazione ambientale affrontata quest'anno mi ha fatto maturare una consapevolezza e una saggezza che sarebbero state difficili da trovare da solo.



Francesco Cavalleri





* inteso come: non infinite, esauribili.




Trinity

Alcuni membri della nostra classe stanno per conseguire la certificazione Trinity livello A2 dell'università di Londra. Dovranno parlare di un argomento a loro scelta e poi verranno interpellati con diverse domande, con un totale di una discussione di 10 minuti.

7.5.11

Il risorgimento

Quest'anno, lo studio del Risorgimento negli ambiti storici ed artistici è stato particolarmente accurato poiché nel 2011 si celebra il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
I festeggiamenti sul territorio nazionale e anche all'estero sono stati numerosi; noi siamo stati coinvolti direttamente tramite le attività scolastiche.
La mostra “L'anima italiana” di Ernesto Solari è uno degli esempi più vicini che possiamo trovare; in essa il nostro professore ha illustrato i principali protagonisti del Risorgimento italiano.
C'è anche da ricordare che i 150 anni sono stati considerati eccezionalmente festa nazionale, e quindi non si è andati al lavoro e a scuola.
L'esperienza per me più significativa riguardante il Risorgimento e l'Unità d'Italia, è stata la partecipazione all'opera teatrale di Verdi Nabucco, e tutte le spiegazioni e gli approfondimenti che ci sono stati suggeriti dalla docente Concetta Fanciano. Un particolare valore artistico e storico ha il canto più conosciuto del Nabucco, il Va' Pensiero,
perché ispirò gli animi dei focolai del Risorgimento. Un interessante percorso sui contenuti del Va' Pensiero, il salmo ebreo 137 e il sonetto di Quasimodo Alle fronde dei salici è riportato di seguito.
SALMO137
Lungo i fiumi laggiù in Babilonia, sulle rive sedemmo in pianto
al ricordo struggente di Sion; sopra i salici, là in quella terra, appendemmo le cetre armoniose. Oppressori e infami aguzzinici chiedevan le nostre canzoni, dopo averci condotti in catene, le canzoni di gioia chiedevan:"Intonateci i canti di Sion". Potevamo noi forse cantare salmi e canti del nostro Iddio in quel triste paese straniero? La mia destra sia paralizzatase ti scordo, o Gerusalemme. Mi si attacchi la lingua al palato se un istante appena io lascio di pensarti, mia Gerusalemme, se non pongo te, Gerusalemme, al di sopra di ogni mia gioia. Tu ricorda i figli di Edom: Dio, quanto nel giorno supremo contro Gerusalemme urlavan:"Distruggete le mura, abbattete, annientate le sue fondamenta". Babilonia, o madre di morte, sciagurata città, sia beato chi ti rende la stessa infamia, sia beato chi afferra i tuoi figlie li stritola contro la roccia.

VA' PENSIERO
Va, pensiero, sull'ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
O membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!

ALLE FRONDE DEI SALICI
E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio,
al lamento d’agnello dei fanciulli,
all’urlo nero della madre
che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

Sono molte le parti che rispecchiano la comune ispirazione poetica di Verdi e Quasimodo.
Ma per comprendere al meglio il Risorgimento e l'Unità d'Italia, bisogna conoscere a fondo il contesto culturale in cui si svolsero.
Nella letteratura del Romanticismo, troviamo Manzoni col capolavoro I promessi sposi.
Nel Romanticismo pittorico si distinsero quattro artisti per ogni paese coinvolto nel movimento: Turner, il paesaggista inglese; Friedrich, il tedesco autore del dipinto allegorico Viandante su un mare di nebbia; De la Croix, il pittore combattente francese che si schierava politicamente; Hayez, l'italiano autore del Bacio.
Gli avvenimenti storici sono sintetizzati in questa scaletta.
• 1815: Congresso di Vienna: si ritorna all'assolutismo dopo Napoleone. Viene effettuata una divisione degli stati per creare un equilibrio fra di loro ma non si tiene conto della cultura, delle
lingue e delle religioni dei popoli che vengono così mescolati e divisi.
Questo causa il malcontento delle popolazioni che si sentono vittime di un'ingiustizia.
• 1820-1821: I primi moti rivoluzionari cominciano in Francia, con i Comuneros, e arrivano in Italia dove i Carbonari riescono ad ottenere una costituzione da Carlo Alberto, ma pochi mesi dopo tutte le rivolte europee vengono soppresse dagli eserciti della Santa Alleanza e le costituzioni abolite.
Fra i patrioti prigionieri troviamo Silvio Pellico, autore de Le mie prigioni.
• 1830-31: La seconda ondata ha origine a Parigi; infatti la Francia ottiene la costituzione, ma negli altri paesi la situazione non cambia.
Però si capisce che l'equilibrio imposto dalla Santa Alleanza non può durare all'infinito.
• 1831: Il senso dei moti è racchiuso nel pensiero di un uomo, Giuseppe Mazzini, che ha un sogno: l'Italia Unita.
Per perseguirlo fonda a Marsiglia La giovine Italia.
• 1843-44: I moti di Mazzini falliscono, il più scoraggiante fu quello dei fratelli Bandiera in Calabria; essi vengono
uccisi dai Borbone senza che i contadini partecipino alla rivolta.
• 1844: Nascono nuove scuole di pensiero sull'Italia: per Gioberti va seguita la strada del federalismo sotto la guida del papa, mentre per Balbo l'Italia federale deve essere guidata dai Savoia. L'idea di Cattaneo è un'Italia federata formata da Repubbliche borghesi.
• 1848: Per i problemi sociali, economici e nazionali dell'Europa, scoppia a Parigi una rivoluzione alla quale prendono parte borghesi, operai ed artigiani. La Francia ottiene il suffragio universale. Dopo Parigi, si susseguono rivolte in tutta Europa. In Italia ha inizio con le rivolte la prima guerra d'indipendenza dove Carlo Alberto, dopo aver concesso uno statuto, viene sconfitto da Radetzky e firma l'armistizio a Custoza.
• 1854: È entrato in scena un personaggio importantissimo: Camillo Benso Conte di Cavour. Per farsi amica la Francia, manda in aiuto un esercito italiano in Crimea ad aiutare i francesi.
• 1858: Le trame di Cavour permisero all'Italia di firmare con la Francia gli accordi di Plombières: i francesi sarebbero intervenuti quando gli austriaci avessero attaccato il Piemonte. L'esercito sabaudo fece in modo di farsi attaccare. La Francia interviene. Così cominciò la seconda guerra d'indipendenza.
• 1859: Quando l'Italia sembra fatta,
Napoleone III si tira indietro: firma a Villafranca l'armistizio. Per ora la sola
Lombardia era stata annessa al Regno Sabaudo.
• 1860: Garibaldi è tornato deciso a liberare l'Italia centro-meridionale; per questo parte da Quarto con 1000 camicie rosse alla volta della Sicilia.
Da lì risale l'Italia liberando tutti i territori che incontrava, anche perché molti contadini si unirono a lui. Anche i Borbone furono battuti sul Volturno.
A Teano Garibaldi incontra Vittorio Emanuele II con l'esercito “regolare” e gli cede i territori conquistati.
• 1861: Finalmente, Vittorio Emanuele II dichiara il 17 Marzo l'Unità d'Italia.
Gli unici territori che ancora non sono annessi al Regno sono il Veneto e il Lazio.
• 1862: Garibaldi marcia verso Roma, ma viene fermato. La capitale è spostata da Torino a Firenze.
• 1866: L'Italia si allea con la Prussia, che voleva conquistare la Confederazione germanica, per ottenere il Veneto nella terza guerra d'indipendenza.
L'Italia perse ma vista la vittoria Prussiana riuscì ugualmente ad ottenere il Veneto.
• 1871: Dal momento che la Francia era stata sconfitta, ora lo stato pontificio non aveva più protezioni. Attraverso la breccia di Porta Pia l'esercito Italiano entrò a Roma e la conquistò. La capitale venne trasferita definitivamente a Roma.

Oltre agli avvenimenti storici e artistici, ci furono scoperte e invenzioni scientifiche molto importanti, come la lampadina e la macchina a vapore.
A livello sociale la classe dominante era la borghesia.
In conclusione, sono contento che il 150° anniversario dell'Unità d'Italia sia capitato proprio nell'anno del mio esame, perché mi ha consentito di fare approfondimenti su questo tema e di poterlo presentare all'esame con maggior consapevolezza. Penso spesso con grande ammirazione e gratitudine ai vari personaggi che, agendo bene nel passato, ci permettono oggi di vivere nello stato Italiano unitario.
Spero che questi festeggiamenti riaccendano un poco le speranze di un'Italia migliore di quella che stiamo vivendo e che ognuno di noi possa essere orgoglioso della sua italianità.




Francesco Cavalleri

Mappe

Nella preparazione all'esame di terza media, i nostri professori ci hanno suggerito l'utilizzo di mappe concettuali. Con il programma Cmap, questi sono alcuni risultati:






Mappe realizzate da Francesco Cavalleri

30.4.11

Unire Illuminismo e Romanticismo è la sfida del secolo

Abbiamo letto questa riflessione di Edgar Morin e l'abbiamo trovata molto interessante. Ve la proponiamo nella sua completezza.



02 aprile 2011

La cultura occidentale, da sempre prigioniera del mito della ragione, ha idealizzato una razionalità pura, radicalmente separata dalle emozioni e dalle passioni. Antonio Damasio ci ha però insegnato che la razionalità pura non esiste. Ogni attività razionale è sempre accompagnata da una dimensione emotiva. Anche il più razionale dei matematici è animato dalla passione della matematica. Non si può pensare - come faceva Hegel - che tutto sia riconducibile al dominio della ragione, al contrario dobbiamo essere coscienti che moltissimi aspetti del reale sfuggono alla comprensione razionale. Una razionalità aperta e non ottusa, dovrebbe cercare di comprendere e integrare quest' altra dimensione. La nostra cultura, invece, ha sempre inseguito un illusorio dominio della ragione, favorendo - come ha ricordato Adorno - una razionalità puramente strumentale, spesso al servizio di progetti deliranti.

Per questo, lo sviluppo della civiltà occidentale - tutto sotto il segno dell' efficacia economica e del dominio della natura - è spesso figlio dell' hybris nata da una ragione troppo sicura di sé. Lo sviluppo scientifico ed economico - che pensavamo essere perfettamente razionale- produce così risultati del tutto irrazionali, come ad esempio la distruzione della biosfera, che è la nostra condizione vitale. Questa visione riduttiva e semplicistica della razionalità è all' origine dell' odierna dittatura del calcolo, che il razionalismo occidentale considera una condizione necessaria e sufficiente per dominare la realtà, dimenticando che molti degli aspetti essenziali della nostra vita - l' amore, l' odio, il desiderio, la gelosia, la paura, ecc. - sfuggono del tutto ad ogni logica quantitativa. E perfino negli ambiti in cui il calcolo dovrebbe trionfare, ad esempio l' economia, la dimensione irrazionale è spesso decisiva, come ha dimostrato l' ultima crisi. A questa razionalità chiusa e ottusa, va contrapposta un' altra razionalità, aperta e autocritica, che è sempre stata una corrente minoritaria del pensiero occidentale.È la razionalità di Montaigne, ma anche di Montesquieu o Lévi-Strauss. Una razionalità critica che accetta l' idea che le sue teorie possano essere rimesse in discussione. Essa non solo riconosce i propri errori, come ha insegnato Popper, ma sa anche accettare ciò che sfugge al suo dominio e alla sua comprensione. «Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce», ha scritto Pascal, ricordandoci l' importanza delle passioni, che devono essere integrate alle nostre modalità di conoscenza e di relazione con il mondo. Accanto alla lucidità razionale, occorre quindi valorizzare il potere conoscitivo delle passioni e delle emozioni (da sottoporre comunque a un controllo critico). Tra ragione e passione il dialogo deve essere continuo.

Questa esigenza non è una novità. Basti pensare a Jean-Jacques Rousseau, che già ai tempi dell' Illuminismo sottolineava l' insufficienza del pensiero razionale e l' importanza dei sentimenti. Lo stesso vale per il romanticismo. Oggi sarebbe importante tenere insieme le verità dell' illuminismo e quelle del romanticismo. Purtroppo non lo si fa quasi mai, perché siamo tutti prigionieri di una logica binaria che domina anche il mondo dell' educazione, dove si privilegia la razionalità, in nome di un universo fatto solo di certezze e una visione riduttiva dell' uomo. In realtà, accanto ad alcuni arcipelaghi di certezze incontestabili, noi ci muoviamo in un universo fatto da oceani d' incertezza. Se veramente volessimo insegnare ai giovani la complessità della realtà umana, dovremmo spiegare loro che, accanto all' homo sapiens, figura sempre l' homo demens, giacché il delirio e la follia sono da sempre una delle polarità umane. Come pure, accanto all' homo oeconomicus, non manca mai l' homo ludens, quello che adora il sogno e il gioco. Insomma, l' homo faber non è solo un inventore di macchine, ma anche un produttore di miti e di credenze che non poggiano certo sulla razionalità. Riconoscere questa ricchezza e questa complessità è oggi una necessità, perché solo così sarà possibile affrontare le sfide della contemporaneità.





Edgar Morin

14.4.11

Puor préparer l'oral - La musique



buoni compiti!!!

Silivia.paperblog

Siamo stati contattati da silvia.paperblog, che ci ha invitati a far parte del loro sito. Noi siamo contenti di essere stati presi in considerazione, ma non ci sentiamo pronti a diventare suoi collaboratori, perché la nostra avventura delle medie sta per finire. Ringraziamo comunque i gestori che ci hanno contattato e speriamo di continuare bene il nostro lavoro.
La classe 3A

2.4.11

Tesi sulle biotecnologie, sugli OGM, sulla genetica e la sua applicazione.

Non molte persone conoscono le infinite curiosità che ci può togliere la genetica: si può calcolare il colore dell'incrocio fra due fiori, la capacità di arrotolare la lingua di un individuo generato da due genitori che non sono capaci, e molte altre maraviglie. Ancora meno persone sanno che i progressi della scienza odierna ci permettono di lavorare con il nostro patrimonio genetico, o meglio con i geni, i pezzetti della struttura costituita dal DNA intrecciato (cromosomi). Le possibilità sono molteplici: indurre un batterio a produrre una certa proteina (inserendogli il gene che la codifica) per ottenerne quantità più ampie; oppure coltivare delle cellule staminali. Sulle cellule staminali c'è stato il primo dubbio della scienza: dal momento che c'è la possibilità di indurle a trasformarsi in particolari cellule per curare l'organimsmo, l'uomo può intervenire in questo modo per salvare delle vite? Io penso che sia legittimo, anche constatando che in un caso* l'utilizzo delle cellule staminali è andato a buon fine. Qualcuno potrebbe obiettare che se le cellule staminali non intervengono naturalmente non bisogna obbligarle. In questo caso, come in molti altri, è necessario stabilire una norma, una legge che definisca il corretto utilizzo di una certa tecnologia. Ad esempio, qualche anno fa in Italia dopo un referendum si era arrivati alla seguente legge: "Al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, alle condizioni e secondo le modalità previste dalla presente legge, che assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere determinate malattie geneticamente trasmittibili" Significa che è consentita la fecondazine artificiale ma non l'intervento a livello genetico per modificare l'embrione prima del trapianto nell'utero materno. Secondo me, quando c'è la certezza genetica di una malattia grave, e si ha la possibilità di evitarla sostituendo i geni malati, bisognerebbe essere autorizzati ad intervenire. Ovviamente i rischi sono moltissimi: potendo intervenire sul patrimonio erditario, un genitore potrebbe scegliere l'aspetto del proprio figlio, il che porterebbe alla nascita di moltissime persone uguali, e sarebbe come vivere in un mondo di cloni. Ma questa è un'altra storia. Raccontiamola subito. Tutti (i più grandi) si ricorderanno di qundo nel 1997 fu clonata la pecora Dolly.
(Quello a destra è lo scienziato che ha condotto l'esperimento, non il clone della pecora).

E la prima domanda che sorse spontanea fu: "Ma si può fare anche con gli uomini?" Silenzio. Sì, la verità è che, essendo la pecora un mammifero ed il suo metodo riproduttivo molto simile a quello umano, c'è la logica e concreta possibilità che la clonazione degli umani sia ormai cosa dei giorni nostri. Ed è terrificante. Io personalmente ho visto molti film sui cloni e, essendo -in quanto essere unico ed irripetibile (ed anche intelligente)- fondamentalmente contrario alla clonazione, mi lascio venire alcuni dubbi. Certo, fisicamente saremmo tutti uguali, ma alla fine è il nostro carattere che ci contaddistingue, ed esso si acquisisce dall'ambiente esterno. Che però alla lunga, essendo costituito il mondo da cloni, sarebbe sempre uguale. E poi certe doti innate come le diverse attitudini sarebbero comuni a tutti. I pareri sono molteplici e svariati sulla clonazione, ed il mio non è carto singolare: sono contrario. E nella genetica, se non si parla di esseri umani, si parla comunque di esseri viventi, e non bisogna dimenticare che noi, appartenendo a questa categoria, ne dipendiamo. Quindi, certo che se una mela viene geneticamente modificate a te può interessare quanto al papa la vittoria del Como, ma se poi te la mangi, e muori, allora dovresti interessarti di più. Intanto il principio è lo stesso: la sostitusione, l'inserzione o la delezione di alcuni geni. La loro discendenza sarà tutta geneticamente modificata. In molti casi ciò è favorevole all'uomo e alla natura perché ad esempio può ridurre l'utilizzo si pesticidi, ma quando il guadagno è solo economico, ci penserei su un atimo. C'è chi, pur di guadagnare, speculerebbe moltissimo e quindi, visto che non considero l'industria transgenica strettamente indispensabile alla vita umana, mi dichiaro contrario. Tranne per il simbolo. Gran bel simbolo. L'ultima mia considerazione ci porta allinterno delle biotecnoligie, che sicuramente sono utilizzate a buon fine: la produzione di insulina, ad esempio, salva ogni giorno migliaia di persone. I batteri non si sono mai lamenteti di essere sfruttati, quindi non penso che ci possa essere niente che contrasti questa pratica benefica. A parte il rischio di batteri transgenici patologici. Che riproducendosi ci ucciderebbero tutti, ma il rischio è basso. Alla fine sono contento dei progressi nella genetica, nelle biotecnologie e nei campi affini, e soprattutto sono felice di averli studiati (e capiti) perchè mi hanno fatto intendere che per diventare famoso dovrò tirare fuori qualcosa di veramente geniale, perché ci siamo già spinti quasi al limite. Quale limite? Sta a voi rispondere.

Francesco Cavalleri
*In una clinica tedesca delle celule staminali sono diventate tessuto cardiaco.

Gli OGM


Un organismo geneticamente modificato (OGM) è un essere vivente che possiede un patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria gentica, che consentono l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi genici.

Sono OGM sia gli organismi a cui sono stati aggiunti geni sia quelli a cui sono stati tolti.

Agli organismi transgenici sono stati aggiunti geni di altre specie (come i geni dello scorpione nella pasta).

Gli OGM sono oggi utilizzati in vari ambiti tra cui agricoltura, alimentazione e medicina.

Bisogna riconoscere che gli OGM hanno molti rischi relativi all'ambiente, più o meno fondati.

-Un rischio è quello di altrerare l'ambiente e la biodiversità, per esempio con il rendere antinsetto (parola coniata da me medesimo) molta verdura o frutta o coltivazioni o vaste aree danneggiando gli insetti non infestanti.

-Rischi tossicologici, legati alla nostra salute o a quella degli animali, causati da proteine sintetizzate dai geni inseriti nel nostro organismo o in organismi di cui ci cibiamo.

-Un ulteriore rischio legato alla diffusione nell'ambiente e al consumo di OGM è che, essendo in alcuni di essi inserito un gene che conferisce la resistenza agli antibiotici, c'è un rischio di trasferimento della resistenza ai batteri, anche patogeni.


Ecco il pensiero degli ambientalisti:

"La modificazione genetica "snaturizza" l'orgnismo modificato, con conseguenze imprevedibili per l'ambiente e la salute."


Io non sono né uno scienziato né un esperto e la mia opinione non varrà poi molto, ma se i rischi precedentemente elencati sono reali, io dico "NO agli OGM!"...

Ma è anche vero che gli OGM sono già presenti da molto tempo e di disastri tossicologici non ne ho ancora sentito parlare, e i vantaggi dovrebbeo essere molti e, per finire, se davvero gli OGM portano alla nascità di topolini in grado di salvare i malati di cancro, io sono a favore degli OGM.

Chiaro che, per capire chi ha ragione, ci vorrà molto tempo.

Intanto mi godrò il mondo come Dio (o Madre natura o chi volete voi) ce l'ha consegnato, e mi pare che se esite da miliardi di anni vul dire che tanto male non è, e che forse, può esistere senza ogiemme.



LORENZO BUTTI


30.3.11

Discorsi in politichese

Stiamo lavorando sul lessico settoriale, e oggi abbiamo visto i termini e le espressioni legate al mondo della politica. Abbiamo verificato che la maggior parte di questi discorsi sono rigorosamente inutili (ovvero non significano niente) ma di grande effetto. Ecco alcuni discorsi. "Il nuovo soggetto sociale si caratterizza per un organico collegamento interdisciplinare in maniera articolata e non totalizzante fattualizzando e concretizzando, in un'ottica preventiva e non più creativa la traparenza di ogni atto decisionale." "L'assetto politico-istituzionale presuppone in riorientamento dell'indispensabile formalizzazione di tendenze in atto al di sopra di interessi e pressioni di parte che, non sottacendo ma bensì puntualizzandopuò indurre l'autorità al coinvolgimento attivo di operatori e utenti." "La valenza epidemologica riconduce a sintesi la puntuale corrispondenza fra obiettivi e risorse secondo un modulo di interdipendenza orizzontale non assumendo mai come implicito -nel rispetto della normativa esistente- una congrua flessibilità delle strutture." Se leggete queste frasi con attenzione vi accorgerete che non hanno nessun senso, infatti le abbiamo scelte a caso dopo aver predisposto una tabella con i vari elementi sintattici. Chiunque voglia provare scriva il suo discorso nel commento - potrebbe anche essere pubblicato!
Francesco Cavalleri

5.3.11

IL SENTIMENTO DEL DOLORE



Il sentimento del dolore cos'è?
non è altro che l' insieme di emozioni,
che ti strugge l'anima infondo al cuore.

Il sentimento del dolore perchè?
Non ne ha tante ma una sola ragione,
il sentirsi male nel profondo del cuore e l'anima dannarsi per amore.

Il sentimento del dolore chi sa?
Dove si trova nessuno lo sa,
e senza volerlo l'anima brucia,
il cuore nele fiamme dell' inferno
gettarsi potrà.


By Tetta e Niko

Il dolore


Nel passeggio confortante

sulla spiaggia dell'amore

non trover le orme accanto

di chi segue il tuo dolore


solo un passo all'infinito

cerca l'occhio ma non trova

quello sguardo supplicante

che all'estremo si riposa.


La bellezza non ha senso

non distrugge liberta,


ed il tempo infatti lento

sposa il cuor che mal farà.

Francesco Cavalleri

3.3.11

IL SENTIMENTO DEL DOLORE

Una fiamma che si spegne,
d'improvviso come un fulmine.
Lacrime di rabbia,
nella vana possibiltà
di cucire quella ferita.
Una voce di speranza,
come un raggio di sole nella notte,
illumina il cuore.

MICHELA & GIULIA

IL SENTIMENTO DEL DOLORE

Quell'angoscia che colpisce il cuore,
quella ferita che addolora.
Quell'affetto mancato,
quell'amore mai amato.
Non importa se è primavera,
prima o poi vien comunque sera.
Indescrivibile è quel fiore,
che pian piano perde il suo colore.
Cadono i petali uno ad uno,
come lacrime di un digiuno.

ANNA & LISA

Il sentimento del dolore

Era piccolo, piccolo per già salire in cielo.
Era piccolo, piccolo per soffrire così tanto.
Era piccolo, e non si meritava tutto questo.
Era piccolo, e non potè lottare,
perchè la morte scoraggia
anche i più forti,
e non potè fare altro
che abbandonarci piangendo...
Era piccolo per andarsene così.

Franci & Silvi

2.2.11

VA' PENSIERO, IL SALMO 137 E QUASIMODO

Vi proponiamo una comparazione fra la famosa canzone patriottica verdiana, il salmo ebreo 137 e il sonetto di Quasimodo Alle fronde dei salici.

SALMO 137
Lungo i fiumi laggiù in Babilonia,
sulle rive sedemmo in pianto
al ricordo struggente di Sion;
sopra i salici, là in quella terra,
appendemmo le cetre armoniose.
Oppressori e infami aguzzini
ci chiedevan le nostre canzoni,
dopo averci condotti in catene,
le canzoni di gioia chiedevan:
"Intonateci i canti di Sion".
Potevamo noi forse cantare
salmi e canti del nostro Iddio
in quel triste paese straniero?
La mia destra sia paralizzata
se ti scordo, o Gerusalemme.
Mi si attacchi la lingua al palato
se un istante appena io lascio
di pensarti, mia Gerusalemme,
se non pongo te, Gerusalemme,
al di sopra di ogni mia gioia.
Tu ricorda i figli di Edom:
Dio, quanto nel giorno supremo
contro Gerusalemme urlavan:
"Distruggete le mura, abbattete,
annientate le sue fondamenta".
Babilonia, o madre di morte,
sciagurata città, sia beato
chi ti rende la stessa infamia,
sia beato chi afferra i tuoi figli
e li stritola contro la roccia.


VA' PENSIERO
Va, pensiero, sull'ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
O membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!


ALLE FRONDE DEI SALICI
E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

Sono molte le parti comuni che rispecchiano la comune ispirazione poetica di Verdi e Quasimodo.

29.1.11

La meditazione

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo:
" Chi sono io per essere brillante,
pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi
cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo
alla nostra luce di risplendere,
inconsapevolmente
diamo agli altri
la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo
dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.





Nelson Mandela
Ci pare che ogni commento sia inutile, voi cosa ne pensate?

26.1.11

Traguardo STRAORDINARIO !!!

Oggi, 26-o1-2o11, il nosto blog ha raggiuto le 2ooo visualizzazioni!

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato a raggiungere questo traguardo!

GRAZIE!!!!

22.1.11

Notte in un paese barocco


Un ricciolo ombroso suggerisce
ciò che l'oro non risplende
ma, nella scura piazza, intende
poche e non chiare pietre lisce.

Sporge e non sorge
ciò che nell'affresco
che rappresenta un pesco
e il sol che l'alba porge.




Non potendo creare
nell'atmosfera lì potente
la grande forza che s'intende
nel frettoloso rimirare.

E il minuzioso paese
negli alberi quasi gialli
non trova nelle spese,

l'imponente gioia
che adesso portano
gli alberi ormail illuminati.

Francesco Cavalleri

1.1.11

IL NOSTRO PER UN PUGNO DI LIBRI

Anche quest'anno, come di consueto nelle classi terze, stiamo partecipando al torneo organizzato dal nostro istituto inventato dalle professoresse Cavadini e Galli. La prima gara si è disputata sul libro La compagnia dei celestini di Stefano Benni. Lo riteniamo un valido strumento per avvicinare alla lettura i ragazzi delle madie e anche per approfondire la capacità di memorizzazione dei particolari. E per questo siamo orgogliosi di informare i nostri lettori che, il 22 Dicembre 2010, abbiamo battuto la classe 3C della nostra scuola, partendo da sfavoriti.
Siamo contenti di questo successo collettivo e speriamo di non essere più considerati "inferiori" e per questo meno validi.
La prossima gara si terrà contro il vincitore fra la 3B del nostro istituto e la 3A della scuola di San Fermo, sul libro Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino, gara che speriamo di vincere per poter diventari campioni d'istituto.
Approfitto dell'occasione per augurare a tutti un sereno Natale e felice anno nuovo (che speriamo pieno di successi) !!!
La 3A